Equivoci

Il direttore di una banca ingaggia un investigatore privato per seguire il collaboratore che da qualche tempo ogni pomeriggio si assenta dall’ufficio. Concluso il pedinamento, l’investigatore racconta: “Direttore, esce all’una, prende la sua macchina, va a casa sua per pranzare, fa l’amore con sua moglie, fuma uno dei suoi sigari cubani e rientra a lavoro”. Il direttore sollevato: “ Bene, non fa proprio nulla di male allora!”. L’investigatore: “Direttore, posso darle del tu?” “Il tuo collaboratore esce, prende la tua macchina, va a casa tua a pranzare e far l’amore con tua moglie, poi fuma uno dei tuoi sigari cubani e rientra a lavoro.”
Fino al III secolo in latino si usa il pronome tu, in seguito si introduce il voi per rispondere all’imperatore che utilizza il noi pluralis maiestatis. Salto di secoli, nel Novecento in Italia al nord diffuso il tu e il lei, al sud il tu e il voi. Il fascismo quasi abolisce il lei poiché retaggio estero e predilige il voi … Nostalgico della Roma antica. Con la caduta di Mussolini e l’avvento della televisione la lingua italiana si uniforma al lei; cade in disuso il voi che oggi si sente ancora in alcune zone dell’ Italia, per lo più nei dialetti.